La Turchia è un Paese sicuro, nonostante gli stereotipi. La piccola criminalità è poco diffusa e non sono necessarie particolari precauzioni se non quelle dettate dal buon senso di ogni viaggiatore.
I procacciatori d’affari, invece, posso essere fastidiosi. Si trovano esclusivamente nelle zone turistiche e a volte possono essere davvero insistenti. Il centro di Istanbul è pieno di lustrascarpe che, armati di sgabellino, spazzola e lucido, cercano di lucidare anche le infradito. Se ne vedete uno davanti a voi mentre passeggiate per le vie a cui improvvisamente cade una spazzola avete due opzioni: proseguire per la vostra strada ignorandolo o raccogliere e restituire l’oggetto, sapendo che alla fine vi chiederà un’offerta. Nonostante il senso di ospitalità che contraddistingue i turchi è bene tenere a mente alcune regole di comportamento per evitare fastidiosi inconvenienti:
- non parlare male di Atatürk o della Turchia;
- non fare fotografie vicino alle numerose, e ben segnalate, zone militari;
- mai puntare i piedi, con o senza scarpe, verso qualcuno: sono considerati impuri;
- se si condivide il pasto con un turco, attingendo dal medesimo piatto, usare la mano destra per prendere il cibo. La mano sinistra, infatti, viene usata per la pulizia delle parti intime;
- mantenere un abbigliamento adeguato alle situazioni: capo coperto per le donne nelle moschee e pantaloni lunghi per entrambi i sessi. Mai mostrarsi troppo svestiti, anche nelle zone più turistiche.
Inoltre, attenzione al linguaggio del corpo: schioccare con la lingua contro il palato alzando il mento significa “no”, mentre chinare il capo da un lato una sola volta vuol dire “sì”.
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