Le città islandesi non sono interessanti da visitare in quanto “scrigni d’arte”, ma sono senz’altro stimolanti per entrare in contatto con le tradizioni di chi le abita, un popolo che vive ad altissime latitudini e che si è sempre nutrito di affascinanti saghe e credenze.
Ancora oggi più della metà degli abitanti dell’isola crede nell’esistenza di creature fantastiche, in particolar modo degli elfi, chiamati àlfar, che vivono nella natura a stretto contatto con gli esseri umani. Nei giardini islandesi non è raro trovare delle casette colorate e ben curate che gli abitanti mettono a disposizione degli elfi, integrandole a volte con delle piccole chiese, dei mulini, dei giardinetti. Forse non lo ammetteranno davanti a voi, ma la faccenda degli elfi è considerata davvero seria: infastidire queste creature solitamente pacifiche può significare attirarsi grandi sfortune, tant’è che viene loro portato grande rispetto. E così succede che un’autostrada venga deviata per non disturbare gli elfi che vivono nei dintorni: nel 2013, ad esempio, i lavori per una strada che avrebbe dovuto collegare la penisola di Álftanes con Garðabær (nei pressi della capitale) sono stati bloccati, il progetto è stato modificato e una roccia sacra per il piccolo popolo è stata rimessa al suo posto.
Il borgo di Hafnarfjörður, che sorge accanto a Reykjavík, si fregia del titolo di “cittadina più popolata dagli elfi” di tutta l’isola; gli strani accadimenti qui non sono rari ed è spesso successo nel passato che lavori e cantieri venissero interrotti dopo misteriose rotture degli attrezzi, dopo la forte opposizione della popolazione, in difesa appunto degli elfi. È stato addirittura creato un comitato regolatore con il compito di valutare se la costruzione di nuovi edifici o infrastrutture sia fastidiosa o meno per il popolo misterioso! Basti pensare che a Reykjavík esiste l’unica “Elf School” del mondo per capire la serietà della questione: da circa 30 anni in questa scuola gli alunni imparano tutto sul popolo elfico e sulle creature fantastiche in generale, dove vivono, che aspetto hanno, cosa mangiano, come si comportano, come si relazionano con gli umani e con l’ambiente, e molto altro ancora. Tutti sono i benvenuti a frequentare la scuola anche solo per una giornata e ci sono varie opzioni (con vari prezzi) tra cui scegliere (www. theelfschool.com). A chi non piacerebbe ricevere un diploma in “elfologia”?
Se non siete ancora abbastanza stupiti da queste curiose credenze islandesi, sappiate che gli elfi possono avvalersi anche di un avvocato. In caso di conflitti, cioè quando si crede che una nuova costruzione sia fastidiosa per il piccolo popolo, viene chiamato in causa un mediatore elfico. La più nota è stata la signora Erla Stefánsdóttir, una veggente, che aveva il compito di intervenire in tali controversie per convincere gli elfi a “traslocare” in nuove e apposite aree, create per loro dai committenti dei lavori in corso.
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