L’onsen (sorgente termale) è una delle esperienze più belle da fare nel Paese, anche per conoscere gente del posto. Quando l’acqua è solo calda, ma non termale, parliamo di sentō, bagno pubblico: le regole da seguire sono le stesse (così come negli ofuro, i bagni tradizionali negli alberghi). Si entra nudi solo con un asciugamano molto piccolo: si usa per coprirsi mentre si va alla vasca. Prima di immergersi ci si lava e ci si sciacqua accuratamente.
Nelle strutture più belle ci sono sapone e shampoo, altrimenti potrete acquistarli (o portarli voi, così come un asciugamano grande). L’acqua è caldissima, 43 gradi e oltre, quindi entrate lentamente e non restateci troppo a lungo. Le vasche sono separate per sesso e a volte sono all’aperto (rotenburo), anche in contesti naturali molto belli.
L’asciugamano piccolo non deve mai toccare l’acqua della vasca: appoggiatelo sulla testa. In teoria i tatuaggi sono vietati, visto che in Giappone contraddistinguono i membri della yakuza, organizzazione criminale. Nella pratica, specie negli onsen più piccoli, c’è tolleranza. Ma è bene domandare Irezumi wa, daijobu desu ka? (I tatuaggi sono ok?).
Su internet e in alcuni onsen sono venduti cerotti color carne resistenti all’acqua per coprire i tatuaggi. I prezzi partono da 400¥ per le strutture più piccole per salire fino a 2000¥ per quelle più attrezzate.
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