Il primo venerdì di maggio di ogni anno si apre una settimana di festeggiamenti in onore di chi sta per laurearsi. Si chiama Queima das Fitas, che vuoi dire rogo dei nastri e deriva dalla tradizione degli studenti di bruciare a conclusione del proprio ciclo di studi i nastri colorati che simboleggiano la propria facoltà. La festa si apre a mezzanotte con la Serenata Monumental di fronte alla Sé Velha, la cattedrale di Coimbra. Già dal pomeriggio si radunano qui migliaia di studenti, rigorosamente trajados, che in silenzio solenne ascolteranno il fado struggente che celebra la loro città. Un ultimo coro, i cappelli lanciati in aria, e la folla si disperde per le strade – chi verso le repúblicas, le case occupate; chi verso il Queimodromo, dove si balla fino al mattino con dj set e gran concerti; chi diretto alle feste organizzate dalle facoltà nei chiostri e nei giardini. Le Noites do Parque vanno avanti tutta la settimana e sono l’ideale per chi vuole immergersi nei festeggiamenti studenteschi.
Il momento culminante della Queima è il Cortejo, una parata durante la quale le varie facoltà sfilano per le strade della città a bordo di carri allegorici coloratissimi dove il tasso alcolico è vertiginosamente alto. Ogni anno, durante la Queima, si ripete il rito del passaggio all’età adulta; prima vi si assiste da spettatori, poi da protagonisti. In questi giorni Coimbra è straziante: negli sguardi gonfi di lacrime dei laureandi riuniti di fronte alla Sé per la Serenata si comprende cos’è la saudade. I ragazzi piangono perché non solo stanno dicendo addio a un luogo del cuore, ma anche a tutto quello che per loro ha rappresentato; il rimpianto della fine si mescola con l’incertezza eccitata di quello che verrà dopo. Coimbra è questo: un inno all’immaturità e agli anni spensierati.
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