La differenza fondamentale tra parchi nazionali (National Parks) e parchi statali (State Parks) è una: i primi sono gestiti e coordinati da un unico ente, il National Parks Service (www.nps.gov), i secondi invece vengono gestiti dallo stato che li ospita. Per accedere ai parchi nazionali si paga un biglietto d’ingresso a macchina (a prescindere dal numero di persone trasportate) e il costo solitamente varia dai 10$ ai 20$ in base alla tipologia di parco, il biglietto dura dai 3 giorni a una settimana. L’opzione migliore è l’acquisto dell’Annual Pass, che al costo di 80$ dà diritto all’accesso a tutti i parchi nazionali per un intero anno, in tutto il territorio statunitense. Il pass può essere acquistato nel primo parco visitato. Nei parchi statali e in quelli gestiti dai nativi americani invece il biglietto d’ingresso si paga in loco. Non sono inseriti nei circuiti dei National Parks, quindi hanno un tipo di tutela e conservazione diversa.
È curioso come molti parchi nazionali siano in realtà siti di interesse culturale e non naturale: una casa storica o un monumento nazionale possono essere inclusi nel circuito del pass annuale.
In California i parchi nazionali sono molti più di quelli che ci si potrebbe aspettare: oltre a quelli più conosciuti, ce ne sono molti altri più piccoli. I principali sono Yosemite (che si legge “iosémiti”), Death Valley (anche se molti credono sia in Nevada, la maggior parte del parco si trova in California), Joshua Tree (parco reso celebre dagli U2), Redwood (dichiarato anche patrimonio UNESCO), Sequoia e Kings Canyon (dove vedere le sequoie più grandi del mondo).
Sono inseriti nei circuito anche Alcatraz, il Golden Gate di San Francisco (National Recreation Area), Mojave Desert (National Preserve), Muir Woods (National Monument) e Point Reyes (National Seashore). La nomenclatura sembra complicata, ma a ogni Visitor Center vi chiariranno sicuramente le idee.
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